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Intervista di Roberta Strano

(scrittrice, giornalista e blogger)

Oggi vi volevo parlare del romanzo  “Enza Venturelli: vi racconto il mio Cosimo Cristina”, scritto da Roberto Serafini. E per farlo, porrò alcune domande allo scrittore inerenti al suo libro ed anche alla sua storia da scrittore:

 

1- Il tuo libro racconta la vita del giornalista siciliano Cosimo Cristina,  potresti parlacene?

 

Certo Roberta, innanzi tutto ti ringrazio per avermi dato questa opportunità di parlare del mio nuovo libro. Sono molto felice e onorato di rispondere alle tue domande.

Per quanto riguarda il libro, ci tengo a precisare che non parlo di tutta la vita di Cosimo Cristina, ma solo del periodo compreso tra l’agosto del 1958 e il maggio del 1960, oltre ai successivi fatti riguardanti le indagini riaperte nel 1966 per appurare la verità sulla sua morte.

Il racconto inizia proprio dal 31 agosto 1958, giorno in cui Cosimo entrò nel bar dove lavorava Enza. Quell’incontro fu il classico colpo di fulmine, almeno per lui, che da quel momento in poi cominciò a scriverle delle lettere bellissime nelle quali le confidava i suoi sentimenti e la speranza di esser ricambiato da lei. Cosa che avvenne nei mesi successivi. Oltre a questo parlo anche della sua carriera giornalistica e del suo settimanale “Prospettive siciliane”, citando molti articoli “esplosivi” in esso contenuti.

 

2- È stato difficile scrivere un libro ambientato in quell'epoca?

 

Sinceramente devo dire che il libro non è incentrato in modo particolare sulla descrizione di luoghi e stili di vita di quel periodo. C’è qualche accenno, ma bisogna dire che i racconti di Enza sono stati basati sul loro rapporto sentimentale. Più che dell’”esterno” si è voluto parlare e fare un viaggio all’”interno” del cuore di Cosimo, parlare di lui come ragazzo e uomo dolce, affettuoso, con un grande cuore innamorato della sua fidanzata, alla quale dedicava tutto se stesso, tutto il poco tempo libero che aveva, tra un servizio e l’altro da scrivere per i diversi giornali per cui lavorava. Ecco, quel che si comprende di quell’epoca lo possiamo desumere dalle sue lettere e dagli articoli dei giornali che ho riportato qua e là, in parte o integralmente.

 

3- L’io narrante della storia è tua zia, la fidanzata di Cosimo, raccontaci della vostra collaborazione che ha portato alla pubblicazione di questo straordinario libro.

 

Sì, è vero. Il libro è scritto in prima persona e colei che parla è proprio Enza Venturelli. Io ho solo prestato la mia penna ai suoi ricordi, scrivendo come fossi lei. La scelta di scrivere in prima persona è dovuta proprio dal desiderio di far sentire più vicini al lettore i due protagonisti. È stato un po’ quello che è capitato a me quando ho ascoltato i racconti di mia zia. Ho cercato di far rivivere le stesse emozioni che ho vissuto io stando seduto in poltrona accanto a lei, sfogliando le lettere originali (oltre cento) e guardando le loro fotografie.

L’idea è nata proprio così, quasi involontariamente. Fin da piccolo ho sempre saputo di questa storia senza però approfondirla mai sul serio. Da quando ho iniziato a scrivere, però, vedo le cose sotto un’altra prospettiva e penso sempre che le storie interessanti dovrebbero essere scritte e raccontate da qualcuno. E poi mia zia di questa storia, così nel dettaglio, non ne ha mai parlato con nessuno, quindi un motivo in più per raccontarla. In più penso di averla resa felice per aver raccontato e messa su un libro una parte fondamentale della sua vita.

 

4- Nel tuo libro non si parla solo d’amore ma anche di notizie precise circa indagini svolte in quegli anni in Sicilia. Sono importanti, e perché?

 

La storia d’amore è sicuramente l’aspetto più importante, ma ho voluto in ogni caso ripercorrere anche la cronaca degli avvenimenti che hanno riguardato la morte di Cosimo, le prime indagini, chiuse in breve tempo dal magistrato e la successiva riapertura del caso da parte del vice questore di Palermo Angelo Mangano. Mangano condusse di sicuro delle indagini minuziose, ascoltò decine di testimoni e depositò in procura un ricco dossier. Però, come ben sappiamo, non fu sufficiente a  consegnare alla giustizia i veri responsabili della sua morte.

 

5- Potresti dare un consiglio agli scrittori emergenti che devono ancora riuscire a trovare una casa editrice o come nel tuo caso, un servizio di self publishing?

 

Il discorso è molto lungo e complesso. C’è chi sogna da subito una casa editrice, piccola o media che sia, perché ci si convince che questa dia in un certo senso più prestigio alla propria pubblicazione. Gli autori che si auto-pubblicano poi sono spesso considerati scrittori di serie B perché si pensa che i loro manoscritti non abbiano trovato il favore degli editori. Ma non dimentichiamoci che la maggior parte di queste case editrici sono a pagamento, nel senso che per pubblicare bisogna acquistare un certo numero di copie obbligatoriamente, come da contratto che si firma. Il self-publishing, invece, ti dà la possibilità di pubblicare gratis pagando solamente le copie che decidi di acquistare per te, ma senza nessun obbligo o limite. Oggi sta diventando una strada sempre più intrapresa dagli emergenti, sia per i bassi costi di investimento sia per la velocità con cui si vede realizzato il proprio sogno. Io fin dall’inizio ho scelto di pubblicare con Youcanprint e non me ne sono mai pentito.

 

6- Stai attualmente lavorando alla stesura di un nuovo romanzo?

 

Penso di riprendere a settembre un romanzo che avevo interrotto per dedicarmi a questo lavoro appena pubblicato. Ho anche altre idee abbozzate ma che devo perfezionare nella mia mente prima di farle diventare delle vere e proprie storie.

 

7- Ti sei mai cimentato nella poesia?

 

Qualche tentativo c’è stato ma potevo tranquillamente evitarlo. Direi che non fa per me.

 

8- Vorresti ringraziare qualcuno che magari ti è stato da supporto nella tua carriera di scrittore?

 

Sì, c’è una persona che mi ha spinto a scrivere e ha creduto in me da sempre. La ringrazio perché senza di lei non avrei mai iniziato a scrivere. Grazie Dania.

 

Ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato e speriamo di poter leggere presto una tua nuova opera.

 

Fonte: http://artediscrivere.altervista.org/interviste.html

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