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LA LETTERA DEL VAMPIRO

 

Tempo fa entrai in un casa abbandonata. La puzza di muffa era così opprimente da farmi precipitare di corsa verso le finestre per far entrare un po’ d’aria fresca.

Mi trovavo nel salone principale. I mobili antichi e ormai decadenti davano l’impressione di essere stati il pasto delle tarme per molti anni. Uno scrittoio in un angolo della sala catturò la mia attenzione. Mi apprestai ad aprirne i cassetti per esplorarne il contenuto, con la speranza di trovare qualche documento interessante.

 

C’erano oggetti di poco conto, ma un foglio di carta ingiallita dal tempo mi colpì in modo particolare. 

Non mi vergogno ad affermare che quello che vi lessi mi terrorizzò a tal punto da costringermi a fuggire di corsa da quel luogo.

PATTO DI SANGUE

 

«Amico mio, quello che ho da raccontarvi ha dell’incredibile. Io non so bene se quello che vi dirò sia vero oppure frutto della mia immaginazione, ma voglio raccontarvelo così come lo ricordo, finché ho ancora davanti agli occhi quello che vidi in quella terribile notte.

Mi trovavo all’interno di un castello, per dei sopralluoghi. Dovevo curarne la vendita per conto dell’agenzia immobiliare per la quale lavoro. La conoscete, vero? Ma sì, quella in fondo a Temple Street. Ci lavoro da diversi anni ormai.

 

Bene, dopo aver visitato e preso tutti gli appunti possibili immaginabili sul numero delle stanze, sul tipo e sul genere del mobilio, sui quadri e suppellettili varie, nonché la stima approssimativa del loro valore, decisi di scendere nelle segrete.

 

MORTE ULTIMA

 

Alla fine anche per lui giunse il momento… Tornò nella sua terra di origine, dove nacque e visse in gioventù, la Normandia, terra dei suoi avi. Quella notte lasciò la cripta in silenzio, passando accanto alle bare vuote dei fratelli, impegnati nella ricerca del rosso nettare dissetante. Le accarezzò lievemente e mentre compì quel gesto, una lacrima gli rigò il viso e un senso di solitudine lo pervase. Nelle tenebre che lo avvolgevano, compì il suo ultimo viaggio, un viaggio di sola andata, correndo veloce come il vento.

 

Con la memoria tornò indietro nel tempo, ripercorrendo gli ultimi secoli della sua non-vita, in un turbinio di ricordi e di emozioni. Poco prima dell’alba raggiunse l’amata terra, ricca di meleti e dorati campi di grano e raggiunse la costa...

Racconti horror

 

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