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MORTE ULTIMA

 

Alla fine anche per lui giunse il momento… Tornò nella sua terra di origine, dove nacque e visse in gioventù, la Normandia, terra dei suoi avi.

Quella notte lasciò la cripta in silenzio, passando accanto alle bare vuote dei fratelli, impegnati nella ricerca del rosso nettare dissetante. Le accarezzò lievemente e mentre compì quel gesto, una lacrima gli rigò il viso e un senso di solitudine lo pervase.

Nelle tenebre che lo avvolgevano, compì il suo ultimo viaggio, un viaggio di sola andata, correndo veloce come il vento.

Con la memoria tornò indietro nel tempo, ripercorrendo gli ultimi secoli della sua non-vita, in un turbinio di ricordi e di emozioni.

Poco prima dell’alba raggiunse l’amata terra, ricca di meleti e dorati campi di grano e raggiunse la costa, beandosi della visione del mare che andava schiarendosi lentamente.

Si tolse gli stivali, camminando a piedi nudi il breve tratto che lo separava dalle ripide scogliere della penisola del Cotentin. Tolse infine tutti gli indumenti, mostrando le pallide membra alla ormai debole luce lunare, che come una discreta signora stava lasciando il posto al più prorompente e radioso sole del mattino.

Dall’alto della ripida scogliera di madreperla fece un ultimo lungo respiro… trattenne l’aria nei polmoni e una profonda serenità avvolse tutto il suo essere.

Ripensò così alle parole dell’Antidiluviano, che si adattavano perfettamente all’occasione:

 

“E sebbene io possa morire, voi, mia progenie, continuerete a vivere.

Spalancate l’Occhio vostro e guardate al mondo realmente,

e sappiate che ciò che adesso compiete

va a beneficare le nuove generazioni.”

 

Da est i primi raggi di sole cominciarono a scaldargli la schiena, bruciandogli la pelle che sfrigolava, procurandogli dolori lancinanti. Resistette fino all’ultimo… poi, librandosi in volo si tuffò nel vuoto, e poco prima di toccare il mare si dissolse in cenere, mettendo così fine alla sua non-vita.

 

Il vampiro millenario non esisteva più.

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